Gruppo di danza rinascimentale

dei Sestieri di Lavagna

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Antoon Van Dyck
ritratto di Paolina Adorno Brignole-Sale

 

La sartoria artigiana "FERVEN" di Fernanda Venturini di Lavagna  ha realizzato, per conto del Gruppo di Danza Rinascimentale dei Sestieri di Lavagna "Le Gratie d'Amore" la ricostruzione dell'abito di Paolina Adorno Brignole-Sale così come appare nel ritratto di Van Dyck nel 1626 conservato nella Civica Galleria di Palazzo Rosso a Genova.


Le soluzioni adottate per la realizzazione del costume risp
ecchiano le tecniche in uso nel primo quarto del Seicento a Genova. In particolare la complessa costruzione dell'abito che prevedeva elementi staccati per gli elementi che componevano l'abbigliamento "esterno" femminile: il "rebusto" o corpetto, le due differenti tipologie di maniche ("quelle , che non si investeno (indossano) e quelle che "s'investino" queste ultime a loro volta separate oppure parte integrante del "giupone"), le alette a copertura dei legacci alle spalle a cui sono fissate le maniche, la gonna o faldetta, il verdugale irrigidito da funicelle che, posto sotto la gonna, le conferisce il tipico aspetto conico comune all'epoca dei ritratti di Van Dyck.


Alla meticolosa ricerca di soluzioni che rispettassero quelle originali dell'epoca
si è aggiunta, per le indispensabili decorazioni a gallone presenti nell'abito, la costruzione di una passamaneria ad hoc, costituita da quattro elementi cuciti insieme. Ne sono stati impiegati oltre 150 metri, quantitativo già previsto nei libri di conti della famiglia Brignole-Sale. Nel 1626, infatti, per il solo corpetto dell'abito di Paolina, vennero spese 129.0.9 lire genovesi per 200 palmi (49 metri) di "lavor d'oro". A completare la ricostruzione, la gorgiera e i manicelli rifiniti in pizzo, secondo la moda dell'epoca, con l'utilizzo di notevoli quantitativi di materiale: 15 metri di pizzo per la gorgiera, 5 metri per ciascun manicello.

Per la scelta del tessuto, nell'ottica di avvicinarsi il più possibile ai colori originali dell'abito del ritratto di Van Dyck, si è ottenuta la collaborazione di Gian Franca Carboni del laboratorio San Donato di Genova, che nel '97 ha restaurato i dipinti di Palazzo Rosso e che ha cortesemente fornito le prove di colore ottenute durante la ripulitura del ritratto di Paolina Adorno.


Sempre a cura della sartoria Ferven di Fernanda Venturini è stata realizzata la ricostruzione dell’abito di Ansaldo Pallavicino (ispirata al ritratto di Van Dyck conservato a Palazzo Spinola di Pellicceria a Genova) e sono in corso di ultimazione altri due importanti abiti storici ispirati a ritratti del Seicento genovese: la Caterina Balbi Durazzo di Palazzo Reale a Genova (Van Dyck) e la Brigida Spinola Doria di Rubens conservata alla National Gallery di Washington.

Per tutti i costumi, la realizzazione ha comportato in primo luogo la rigorosa ricerca di linee e soluzioni sartoriali in grado di restituire il più fedelmente possibile l’immagine tramandata dai dipinti – impresa spesso non facile perché le "licenze pittoriche" di Rubens e Van Dyck (specie nelle proporzioni degli abiti e delle decorazioni) hanno reso spesso problematica la traduzione in concreto degli effetti visivi offerti dal dipinto. In secondo luogo si è cercato di completare gli abiti con decorazioni – ricami e gioielli – il più possibile aderenti al soggetto raffigurato. 

Così l’abito di Paolina Adorno ha le maniche riccamente ricamate con motivi a foglie d’acanto, eseguite su rilievo dell’artista chiavarese Franco Casoni, quello di Brigida Spinola Doria ospiterà oltre 240 gioielli realizzati dall’incisore genovese Luca Daum e appositamente fusi a Valenza sul disegno degli originali, per Caterina Balbi-Durazzo si è studiato il particolare damasco dorato delle maniche. Per ciascuno dei due abiti dove sono previsti – Paolina e Caterina - stato studiato uno specifico gallone dorato, realizzato appositamente avendo presenti i tipi dell’epoca ancora presenti su abiti ecclesiastici (pianete) conservati nelle chiese della Liguria.


Sartoria Artigiana
FERVEN di Fernanda Venturini
via Aurelia 1840 – Cavi di Lavagna – tel. 0185-395.767

Riferimenti :  

Marzia Cataldi Gallo: 
"La moda a Genova nel primo quarto del Seicento" in "Van Dyck a Genova – grande pittura e collezionismo" – Electa 1997 
"Per Una storia del costume genovese nel primo quarto del Seicento" in "Van Dyck 350 – a Symposium" – Washington 1994.


LE GRATIE D'AMORE 

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